Storia della provincia di Enna
L'ombelico della Sicilia
Enna ha alle spalle una storia ricca di eventi. Denominata l'ombelico della Sicilia, la città fu per molto tempo considerata inespugnabile, grazie alla sua posizione su una cresta. Solo i Romani riuscirono ad occupare la città e ciò solo grazie ad un tradimento. Successivamente Enna fu il centro della grande guerra degli schiavi contro Roma e ultimo baluardo contro gli Arabi e Normanni. Dal Medioevo in poi la città perse costantemente la sua influenza e scivolò gradualmente nell’irrilevanza.
Enna nell'antichità
Già la storia del nome della città di Enna riflette la storia della città e della Sicilia. Il nome greco Enna divenne poi Henna o Castrum Hennae sotto il dominio dei Romani, Kasr Janna sotto gli Arabi, in italiano Castrogiovanni e infine sotto Mussolini di nuovo Enna.
Enna si sviluppò già nell'antichità sotto il dominio dei Siculi, diventò una massiccia fortezza, che venne subito considerata inespugnabile. A poco a poco fu ellenizzata dalle città greche di Gela e Siracusa che vi si allearono. I primi a conquistare la città (e solo per via di un tradimento) furono i Romani nel 258 a.C. Nel 136 a.C. da Enna fu condotta la grande guerra degli schiavi contro Roma – una statua del capo schiavo Eunus è ancora ubicata al di sotto del castello.
Enna dal Medioevo ad oggi
Sotto il regno bizantino, Enna divenne nuovamente un’affermata ed importante fortezza, che poté essere conquistata solo dopo un lungo assedio da parte degli arabi nell’859. Il Re normanno Ruggero I popolò la città dopo la sua vittoria con compatrioti lombardi e rafforzò la fortezza. Anche l'imperatore tedesco Federico II fece ampliare la fortezza. Qui, nel 1314, Federico III. di Aragona fu incoronato re di Trinacria.
Ma durante l’epoca moderna, tuttavia, Enna perse sempre più prestigio. Oggi Enna è capoluogo e centro dell’omonima provincia.
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